Maria Casula: la sua voce un affascinante intreccio di suoni (intervista del 27/02/2011)

Un soprano con una voce particolare che spazia dal registro di contralto a quello di soprano coloratura. Questo affascinante intreccio di suoni dato dalla straordinaria estensione vocale le ha consentito di esprimersi ed essere apprezzata nella prima esecuzione mondiale nel ruolo di Psiche nell’opera “Amore e Psiche” di S. Sciarrino e in seguito nel “Sogno di Roman Vlad”. La sua passione per il repertorio Mozartiano l’ha aiutata a perfezionarsi con il grande M° Peter Maag, con cui ha cantato il ruolo di Zerlina nel Mozartiano Don Giovanni. Una donna Maria Casula, motivata da una grande passione per il canto e una fede che ancora oggi dopo cinquant’anni di carriera nell’insegnamento e nei teatri d’Italia: La Scala di Milano, La Fenice, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo e tanti altri, continua ad essere ricercata e a trasmettere la sua grande esperienza a chi ha la fortuna di averla come insegnante. Una straordinaria cantante con la quale vogliamo approfondire e condividere la sua vita.

 


Prof. Casula come ha scoperto la sua sensibilità per il canto?

E’ stata una scintilla, ha scoperto la mia voce un sacerdote, allora ad Iglesias si faceva il presepio vivente, io cantavo sempre dietro le quinte mentre nel palco c’era una mia amichetta che mimava le parole nelle vesti della madonna. Questo sacerdote mi ha consigliato di iscrivermi al Conservatorio. A 16 anni sono entrata al Conservatorio Luigi da Palestrina, ma la mia voce non era matura, era bianca e dovetti aspettare altri 4 anni, tra l’altro la mia voce veniva dagli insegnanti considerata ancora debole e quindi fui costretta a ricercare nuovi insegnanti per migliorarla. Grazie ad un attore Giuli Cesare Pirarba riuscii a fare notevoli progressi nella dizione e nell’arte della recitazione che insieme allo studio della parola mi hanno aiutata a potenziare la voce.

 


La sua carriera è stata ricca di soddisfazioni quale ricorda in modo particolare?

La soddisfazione più bella l’ho provata quando cantai all’Arena di Verona, facevo il ruolo di Stefano che accompagnava sempre Romeo durante le serenate a Giulietta, io stavo coricata nella scalinata…. le luci, i pipistrelli che volavano…. ricordo tutto ancora oggi come un sogno. È stato più emozionante del debutto alla Scala di Milano.

 


Quale opera e ruolo l’ha affascinata di più?

Cenerentola, perché ho vissuto una fiaba, e Rosina nel Barbiere di Siviglia, ma anche il Cherubino nelle Nozze di Figaro di Mozart.

 


Lei ha lavorato con tanti grandi artisti, quali di questi hanno saputo arricchirla dal punto di vista artistico e professionale?

Più o meno tutti, si ha da imparare da tutti, ho imparato molto sui recitativi da Sesto Bruscantini. Ho appreso molto dal M° Maag.

 


Come è cambiato il mondo della lirica dai tempi in cui lei ha esordito?

Hai miei tempi si faceva molta gavetta.

 


Per una donna in carriera è stato difficile conciliare la vita lavorativa con la famiglia?

Ha preso il sopravvento il desiderio di diventare madre, a quarant’anni ho lasciato la carriera per la famiglia, un giorno sentii la trasmissione Le meteore della lirica, e ricordo che parlarono di me, qualcuno disse che ero fuori di testa, io avevo scelto Dio, ricordo che in quel periodo giravo con il camper per avere con me mio figlio ed andavo a insegnare a Pescara. Si era sparsa la voce che avevo venduto tutto per vivere in un camper, queste critiche mi hanno portato a riprendere il lavoro.

 


Cosa si prova ad insegnare alle giovani promesse l’arte del canto?

Alle giovani senza dono naturale è una sensazione stupenda è come plasmare la creta. L’arte da tanta gioia ma mai uguale alla gioia di essere madre. Ho tentato di adottare un figlio ma mi hanno detto che bisognava avere un posto fisso e così ho scelto di insegnare al Conservatorio di Cagliari e in privato.

 


Tra i suoi allievi di successo anche Giusy Devinu?

Giusi è stata la mia più grande soddisfazione, ha iniziato con una voce di contralto molto corta che non veniva apprezzata, la sua determinazione e il suo impegno l’hanno portata a raggiungere grandi risultati e a diventare una delle sette stelle della lirica.

 


Si sente di dare qualche particolare consiglio ai cantanti che si apprestano ad intraprendere la carriere artistica?

Devono studiare prima di tutto se stessi, capire quale è la propria aspirazione ed assecondarla, se poi c’è un destino questo si compierà.

 


Cosa cerca di trasmettere principalmente ai suoi allievi?

L’amore per la musica, entrare nel personaggio che interpretano, senza essere schiavi della tecnica, questa arriva quando si pensa di interpretare il ruolo che si sta eseguendo. La Callas diceva che il pubblico prima che tu canti deve capire quello che stai per cantare.

 


Ha qualche rimpianto?

No.

 


Ha ancora qualche progetto particolare per il futuro?

Adesso vengo chiamata continuamente per Accademie, Masterclass di perfezionamento. Il lavoro più assiduo che mi impegna per lunghi periodi è rivolto alla Corea del Sud e attualmente agli allievi Russi. Uno dei miei ultimi allievi mi ha colpito per la particolarità della voce: mentre esegue gorgheggi vocali nella stessa voce esiste il virtuosismo del suono di un flauto, il mio interesse è quello di farlo conoscere in Italia attraverso la televisione.

 


CURRICULUM ARTISTICO DI MARIA CASULA

Si è diplomata al conservatorio P. Da Palestrina di Cagliari, ed ha vinto il concorso di canto di Spoleto ed una borsa di studio annuale che le ha permesso di frequentare un corso di perfezionamento al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Per anni ha vinto diverse borse di studio alle “Vacanze Musicali” di Venezia , entrando a far parte della compagnia “I Virtuosi di Roma”, diretti dal M° R. Fasano con i quali ha svolto un vasto repertorio settecentesco e oratoriale. Con la vincita del concorso R.A.I. Tv Gran Premio , è stata chiamata dal Teatro “Alla Scala” di Milano, (come sostituta del mezzosoprano Fiorenza Cossotto) nel ruolo di Cherubino nell’opera “Le Nozze di Figaro” di W.A.Mozart e nel ruolo di Telemaco nell’opera “Il ritorno di Ulisse in Patria” di C. Monteverdi. In seguito ha cantato nei Teatri più importanti d’Italia e del Mondo: “La Fenice” di Venezia, “Carlo Felice” di Genova, “Teatro Comunale” di Bologna, “Teatro Comunale” di Firenze, “Teatro dell’Opera” di Roma, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Verdi di Sassari, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Bellini di Catania, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Verdi di Sassari, Teatro Da Palestrina di Cagliari, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Regio di Torino, Festival dei due Mondi di Spoleto, Festival di Glyndebourne, Festival di Montreaux, Festival di Aix en Provence, Festival di Anger, Festival di Wexford, Gestval di Stanford (California); Festival di Svezingen, Festival di Versailles, Festival di Besancon, Lion, Parigi, Toulouse, Ginevra, Zurigo, Amsterdam, ecc….. La sua voce spazia dal registro di contralto a quello di soprano coloratura. Infatti, ancora giovanissima, ha inciso per la Decca, il ruolo di Vitellia dall’opera “La Clemenza di Tito” di W. A. Mozart (vincendo il premio discografico Mozart). In seguito, sempre dalla Clemenza di Tito, ha cantato il ruolo di Sesto (ms) al concert Gebow di Amsterdam, e di Ammio (contralto) al Teatro di San Carlo di Napoli. Sempre grazie a questa straordinaria estensione vocale ha cantato alla Piccola Scala in prima esecuzione mondiale l’estesissimo ruolo di Psiche nell’opera Amore e Pische di S. Sciarrino (che va dal fa sotto rigo al fa sovracuto) e in seguito il Sogno di Roman Vlad, anch’esso di doppia estensione. Anche alla R.A.I. ha sempre eseguito i due repertori. Le opere in cui è stata più apprezzata sono: Leonora di Paer nel ruolo di Marcellina; l’Opera dei mercanti di Britten eseguita alla Piccola Scala di Milano e in seguito in quasi tutti i Teatri italiani: Il Barbiere di Siviglia di Rossini (Rosina); La Cenerentola di Rossini; Il finto Stanislao di Verdi; La Vida Breve di De Falla; La Gazza Ladra di Rossini (Ninetta); Così Fan Tutte di Mozart (Dorabella e Despina); quasi tutti i ruoli e travesti: Smeton dall’Anna Bolena di Donizetti al San Carlo di Napoli; Cherubino dalle Nozze di Figaro di Mozart. Ha perfezionato lo stile Mozartiano con il grande M° Peter Maag, con cui ha cantato il ruolo di Zarina nel Mozartiano Don Giovanni. Tra i Direttori con cui ha lavorato ricordiamo: M° C. Abbado, M° R. Muti, M° G. Gavazzeni, M° C. M. Giulini, M° I. Kertèsz, M° S. Favaretto, M° M. Plasson. Ha avuto il piacere dilavorare con alcuni dei più grandi registi del Mondo: F. Crivelli, F. Zeffirelli, P. De Filippo, B. DeTomasi, P. Faggioni. Tra i colleghi ricordiamo: L. Alva, N. Ghedda, V. Zeani, N. Rossi Lemeni, N. Ghiaurov, M. Freni, L. Pavarotti, G. Di Stefano. Oltre che per la Decca ha inciso anche per la Philips le Nozze di Figaro (il ruolo integrale di Marcellina) e per Deutsche Grammophon Rosina del Barbiere di Siviglia. Tra i suoi allievi ricordiamo: Giusy Devinu che è stata considerata una delle 7 stelle dalla lirica e Elena Ledda che è ora la Star del Folk Sardo in tutto il Mondo. E’ stata la titolare della Cattedra di Canto Lirico al Conservatorio P. L. Da Palestrina di Cagliari e successivamente (fino al pensionamento) al conservatorio G. Puccini di La Spezia. Ha tenuto Masters di perfezionamento di Canto Lirico in tutto il mondo. Recentemente le è stato conferito il Premio ai 50 anni di carriera dal Comune di Cagliari, ottenendo anche la gioia di ascoltare un concerto eseguito dai suoi migliori allievi venuti espressamente in Sardegna per festeggiarla.

 


Se vuoi contattare Maria Casula scrivici all'indirizzo e-mail: info@associazionelacasarosa.org.